Regolamento IAAF |
Martedì 27 Aprile 2010 21:27 |
Definizione di marcia1. La marcia è una progressione di passi eseguiti in modo tale che l’atleta mantenga il contatto con il terreno, senza che si verifichi una perdita di contatto visibile all’occhio umano. La gamba avanzante dovrà essere tesa (cioè non piegata al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino al raggiungimento della posizione verticale.
Il giudizio
2. (a) I giudici di marcia designati in servizio nomineranno un giudice capo, se nessuno è stato nominato preventivamente. (b) Tutti i giudici operano secondo la capacità individuale ed i loro giudizi devono essere basati sull'osservazione fatta con l'occhio umano. (c) Nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), tutti i giudici impiegati devono appartenere al ruolo "internazionale dei giudici di marcia". Nelle competizioni tenute secondo la regola 1(b) e (c), tutti i giudici impiegati devono appartenere al ruolo di "area o internazionale dei giudici di marcia". (d) Per le gare su strada dovrebbero essere normalmente impiegati da sei a nove giudici, compreso il giudice capo. (e) Per le gare su pista dovrebbero essere normalmente impiegati sei giudici, compreso il giudice capo. (f) Nelle competizioni tenute sotto la regola IAAF 1(a) non può operare più di un giudice dello stesso paese. Giudice capo
3 (a) Nelle competizioni che si svolgono secondo la regola 1(a), (b), (c) e (d), il giudice capo ha il potere di squalificare un atleta all'interno dello stadio, quando la gara finisce nello stadio, o negli ultimi 100 metri di percorso, se la gara ha luogo solo su pista o solo su strada, quando il suo modo di marciare manca chiaramente di rispettare il sopracitato punto 1, senza alcun riguardo al numero delle precedenti ammonizioni che il giudice capo abbia ricevuto per quell'atleta. Ad un atleta che viene squalificato dal giudice capo in queste circostanze sarà concesso di portare a termine la gara. (b) Il giudice capo opererà come supervisore ufficiale della competizione, e agirà come un giudice di marcia solo nella particolare situazione specificata nel sopraccitato paragrafo (a), nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b), (c) e (d). Nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b) e (c) possono essere nominati un massimo di due assistente del giudice capo. Gli assistenti devono operare unicamente per la notifica delle squalifiche e non devono operare come giudici di marcia. (c) Per tutte le competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b) e (c) devono essere nominati un giudice addetto al tabellone delle ammonizioni ed un segretario del giudice capo. Richiami4. I concorrenti possono essere richiamati quando, per il loro modo di procedere, sono in procinto di cessare di rispettare la regola 230.1, mostrando loro una paletta gialla con il simbolo dell'infrazione. I concorrenti non potranno ricevere un secondo richiamo da parte dello stesso giudice per la stessa infrazione. Dopo aver richiamato l'atleta il giudice informerà il giudice capo di questo suo provvedimento al termine della gara.Ammonizioni5. Quando un giudice osserva un atleta che non rispetta la regola 230.1, manifestando una visibile perdita di contatto e/o uno sbloccaggio del ginocchio durante qualsiasi parte della gara, il giudice dovrà segnalare l'ammonizione inviandola al giudice capo. Squalifiche6. (a) Quando, relativamente allo stesso atleta, tre ammonizioni da tre giudici diversi vengono inviate al giudice capo, l'atleta è squalificato e gli sarà data notifica della sua squalifica del giudice capo, o dal suo assistente, tramite una paletta rossa. La mancanza di notifica della squalifica non può in nessun modo essere motivo di reinserimento dell'atleta squalificato. (b) In tutte le competizioni, sia direttamente controllate dalla IAAF o avanti luogo con il suo permesso, in nessuna circostanza le ammonizioni di due giudici della stessa nazionalità potranno contare per la squalifica di un atleta. (c) Nelle gare su pista, un atleta squalificato, dovrà lasciare immediatamente la pista. Nelle gare su strada, dovrà, immediatamente dopo essere stato squalificato, togliersi i numeri di gara che indossa e lasciare il percorso. Ogni atleta squalificato che non lascia il persorso o la pista può essere passibile di ulteriori sanzioni disciplinari in accordo con le regole IAAF 22.1(f) e 145.2. (d) Uno o più tabelloni delle ammonizioni devono essere piazzati sul percorso e vicino alla linea di arrivo per tenere gli atleti informati circa il numero delle ammonizioni che sono state inviate al giudice capo per ciascun atleta. Il simbolo di ciascuna infrazione deve anche essere indicato sul tabellone delle ammonizioni. (e) Per tutte le competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), i giudici devono usare dei sistemi portatili computerizzati, con capacità di trasmissione, allo scopo di comunicare tutte le ammonizioni al segretario ed ai tabelloni delle ammonizioni. La partenza7. Le gare devono essere fatte partire con un colpo di pistola. Devono essere usati i comandi e le procedure per le gare di distanza maggiore a 400m (regola 162.3). Nelle gare in cui vi è un grande numero di partecipanti, deve essere dato un segnale cinque minuti prima della partenza delle gara e, se necessario, successivi avvertimenti. Sicurezza e servizio medico8. (a) Gli organizzatori delle gare di marcia devono garantire la sicurezza di tutti i concorrenti e dei giudici. Nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b) e (c), il comitato organizzatore deve assicurare che le strade utilizzate per la gara siano chiuse al traffico motorizzato in tutte le direzioni. (b) Nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b) e (c), le gare devono essere programmate in modo che la partenza e l'arrivo avvengano con la luce del giorno. (c) Non sarà considerata assistenza una visita d'urgenza durante lo svolgimento di una gara da parte di personale medico appositamente incaricato e chiaramente identificato dal comitato organizzatore per mezzo di bracciali, giacche o altri simili indentificativi. (d) Un atleta deve ritirarsi immediatamente dalla gara se ciò gli viene comandato dal delegato medico o da un membro del collegio medico ufficialmente designato. Distribuzione di acqua potabile e punti di spugnaggio e di rifornimento9. (a) Acqua e altre bevande saranno messe a disposizione alla partenza e all'arrivo di tutte le gare. (b) In tutte le gare fino a 10km (inclusi) devono essere predisposti punti di spugnaggio e di distribuzione di acqua potabile ad intervalli idonei, se le condizioni atmosferiche lo richiedono. (c) Per tutte le gare più lunghe di 10km, devono essere predisposti punti di rifornimento ogni giro. In aggiunta, punti di spugnaggio e di distribuzione di sola acqua potabile devono essere predisposti approssimativamente a metà strada fra i punti di rifornimento e più frequentemente se le condizioni atmosferiche lo richiedono. (d) I rifornimenti, che possono essere preparati sia dal comitato organizzatore che direttamente dall'atleta stesso, devono essere posizionati nei punti predisposti, in modo da essere facilmente accessibili a tutti gli atleti, o consegnati agli stessi da personale autorizzato. (e) Un atleta che si rifornisce in un punto diverso da quelli prestabiliti, si rende passibile di squalifica da parte dell'arbitro. (f) Nelle competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a), (b) e (c), un massimo di due incaricati per nazione può stazionare contemporaneamente dietro il tavolo del rifornimento. Per nessuna ragione un incaricato può correre al fianco dell'atleta mentre questi si sta rifornendo. Percorsi su strada10. (a) Per le competizioni tenute secondo la regola IAAF 1(a) il circuito dovrà essere non più corto di 2km e non più lungo di 2.5km. Per tutte le altre competizioni, il circuito dovrà essere non più corto di 1km e non più lungo di 2.5km. Per le gare che iniziano e finiscono nello stadio, il circuito dovrebbe essere situato il più vicino possibile allo stadio. (b) I percorsi stradali devono essere misurati come previsto dalla regola IAAF 240.3. Condotta di gara11. Nelle gare di 20 e più chilometri, un atleta può lasciare il percorso o la pista con il permesso e sotto il controllo di un giudice, a condizione che in conseguenza di questo, non percorra una distanza inferiore a quella stabilita. 12. Se l'arbitro si persuade, dal rapporto di un giudice o di un giudice ai controlli o in qualsiasi altra maniera, che un atleta ha abbandonato il percorso segnalato e in relazione a ciò ha percorso una distanza inferiore a quella stabilita dovrà squalificarlo. (fonte: IAAF - Les règles des competitions 2010-2011) |
Ultimo aggiornamento Lunedì 12 Marzo 2012 17:13 |